Eccomi qui! Faccia a faccia con la pluricopiata e premiata Carrybag della Reisenthel, storica azienda che ha fatto della praticità e dell’eco sostenibilità una filosofia di vita. Essendo fissata con il rispetto per l’ambiente non potevo che accogliere con euforia l’arrivo della Carrybag, un’icona di stile in fatto di cestini e borse per la spesa. Fantasticavo sul momento in cui l’avrei potuta toccare e testare sin da quando ce l’hanno annunciato. Lo sognavo... mai avrei potuto immaginare la cura dei dettagli che questa azienda impiega nel produrre e commercializzare i propri prodotti.
La Carrybag arriva smontata. Un punto a suo favore: meno ingombro è sinonimo di meno materiale da imballaggio quindi meno residui da cestinare. Al suo arrivo si è fatta notare anche per il packaging. Era contenuta in una elegante busta rettangolare in plastica riciclata munita di chiusura in velcro, manici ed impunture in tinta con la fantasia della mia bag. Estratta delicatamente dalla busta, sono riuscita a montarla in un attimo grazie alle pratiche istruzioni e alla facilità di montaggio.
La “Fase Delicatezza”è durata giusto il tempo di toccare con mano la qualità del tessuto: ho voluto strapazzare subito la Carrybag, per capire di che pasta fosse fatta, testando la sua capacità. L’ho portata in palestra! Ho sistemato nel suo capiente cestino ben 3 dischi da 10kg: regge eccome! Non si è deformata ed è risultata facile da trasportare nonostante i 30 kg al suo interno. Però l’azzardo l’ho pagato caro: si è sporcata di grasso. Che sfortuna! Ho rimuginato durante tutta la lezione: “e se non si smacchiasse?” “e se restasse l’alone?” e se questo e se quello… Tornata a casa ho messo sulla macchia una goccia di detersivo per i piatti, ho passato una spugnetta umida e miracolo: la macchia è sparita! Un altro punto a suo favore: facilità di pulizia! Sono andata a letto col sorriso.
L’indomani ho deciso di andare al mercato a fare acquisti. Che meraviglia! Per la prima volta non mi sono riempita di bag, shopper & affini: la Carrybag è molto capiente e sono riuscita a sistemare tutti gli acquisti. Non solo! Grazie al manico imbottito e alla struttura in alluminio leggerissimo, le mie mani non hanno risentito del peso degli alimenti trasportati. Ciliegina sulla torta: è anche impermeabile! Pioveva, ma al rientro a casa con una passata di panno ho tolto gli schizzi di fango e le goccioline d’acqua in un attimo.
Pensavo che la povera Carrybag ne avesse passate di tutti i colori in un giorno e mezzo di permanenza a Villa Ester, ma mi sbagliavo! Quella dispettosa di Ainette ha deciso di andare ad affilarsi le unghia proprio sulla mia Ring (l’ho chiama così in onore della sua fantasia). Per fortuna la mia compagna di shopping è in resistente poliestere antistrappo: non è fuoriuscito neanche un filino dalla trama del tessuto!
Promossa a pieni voti! Promossi anche i designer che hanno creato altri accessori con le stesse fantasie delle varie carrybag, per essere glamour ed ecologiche durante i noiosi ed indaffarati momenti degli acquisti. Promossa anche perché mi ha fatto rivalutare un compito che detesto fare: la spesa al supermercato. Adesso ci vado volentieri perché adoro sfoggiarla. Inoltre la uso come cestino agganciandola con un elastico alla bicicletta e finalmente non rischio più di perdere l’equilibrio ad ogni frenata “causa buste penzolanti”! Ovviamente per la serie non si butta via nulla ho subito dato una destinazione anche alla busta in cui era contenuta la mia Carrybag. Così curata nei dettagli, non potevo cestinarla! Lei mi accompagnerà nei miei giri di ricognizione alla ricerca di CF e di libri usati nei mercatini… sembra fatta apposta! Provare per credere!
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