Allora: al primo sguardo il commento unanime è stato: "Cosa avranno mai di speciale? Oggetti perfetti, evidentemente di buona qualità, ma... cui prodest?". E allora prendi una carota, la prima verdura che hai a portata di mano, e ti meravigli: passarla sulle lame e avvertire fisicamente la scorrevolezza dell' utensile è una sorpresa. Da questo momento in poi, è stato tutto un divertimento o una sfida, se volete: ogni alimento grattugiabile è passato attraverso questi strumenti oserei dire "chirurgici", usati per di più seguendo la fantasia meglio che l'utilizzo specifico di ogni singolo oggetto, ed il risultato è stato sempre stupefacente...
Natura morta con... lamaviva! |
Comete di cioccolato che volano a guarnire un dolce, bastoncini di verdure crude per una crudité croccante, riccioloni di parmigiano e pecorino che nevicano sulla pastasciutta, scaglie spesse di formaggio o di tartufo per profumare e nobilitare una pietanza... Tutto si ottiene con estrema facilità, senza nessuna fatica, e senza quella sensazione di "strappo" che caratterizza le grattugie di "ordinaria amministrazione".
E poi, l'ammetto, ho provato un'immediata simpatia per quella casalinga canadese che, alle prese con la cucina ed insoddisfatta dei suoi aggeggi è andata -determinata!- in falegnameria dal marito a prendere uno dei suoi utensili, dando così inizio alla nostra storia. La grattugia in assoluto più comoda per gli utilizzi di tutti i giorni è la "Zester", dal manico rosso: snella, veloce, precisa, comoda... ma le altre sue "colleghe" effettivamente non sono da meno: mantengono quel che promettono, con efficienza ed affidabilità. Con loro è davvero più facile realizzare ricette e decorazioni profumate ed invitanti.
Qualche dubbio lo riservo al macina formaggio: non è un oggetto esteticamente esaltante ed anche l'utilizzo mi sembra lasci un po' a desiderare: i pezzi di formaggio devono essere di "quella" dimensione altrimenti s'incastrano (e quindi li devi tagliare "a misura", vanificando la presunta comodità dell'attrezzo); se il prodotto è stagionato e quindi più duro non è agevole il grattugiare; una volta utilizzato, restano filamenti di parmigiano (oppure...) a penzolare dalla lama... dite che se ne avrà a male se lo lascio un po' da parte ed apprezzo di più le altre grattugie con cui è imparentato? Oggi grani, domani scaglie, dopodomani riccioli... ed anche la più normale delle paste "in bianco" riserva una sorpresa. ogni volta vicina al proprio gusto ed alla golosità del giorno.
Eccola lì... se anche Emilio è sorpreso e soddisfatto io adesso sono convinta! Devo dire che sono sempre alla ricerca di una buona e comoda grattuggia soprattutto per le verdure.. l'avrò trovata?
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