Io e il bucato abbiamo uno strano rapporto: a me basta che profumi, lui vuole essere smacchiato. Un’eterna lotta contro le macchie che ho sempre perso! Ma la lotta al profumo, quella no, l’ho sempre vinta. Sempre sino ad un paio di settimane fa, ovvero quando la lavatrice ha iniziato ad emanare un odoraccio pazzesco. Ho fatto andare un ciclo senza panni a 90° C e con un po’ di aceto e bicarbonato, ma nulla! Odore di “chiuso” nel cestello e poco profumo sui panni.
Tutto questo è durato sino a quando sono arrivati i prodotti Dr. Beckmann da testare. Nella confezione, oltre a una linea di ben 8 smacchiatori specifici, erano comprese delle salviette salva-colore e un flacone magico: il CURALAVATRICE! Non attendevo altro, infatti l’ho utilizzato immediatamente! Facile come versare un bicchiere d’acqua. Per prima cosa ho messo in ammollo il cassetto dei detersivi per mezzora in una bacinella riempita con 4 litri d’acqua e 50 ml di prodotto (facilmente misurabili grazie alla graduazione sul flacone). Nel frattempo ho pulito il cestello e la guarnizione della lavatrice con un panno sul quale avevo versato un po’ di prodotto e dopo ho sciacquato il tutto a fondo con acqua! (Vi raccomando di utilizzare i guanti, anche se non previsto: è pur sempre un detersivo!). Ho visto già la differenza. Passata la mezz'ora ho sciacquato il cassettino, l’ho rimontato, versato il restante liquido del flacone nella vaschetta lavaggio e avviato un ciclo di soli 60°C. Come da istruzioni non ho cliccato sul tasto pre-lavaggio e ho escluso la funzione centrifuga (inutile visto che il trattamento si effettua senza panni all’interno del cestello e senza detersivi).
Finito il ciclo ho aperto il cestello e magicamente quell’odore di “chiuso” era svanito! Ho rimosso calcare, sporco, detersivo accumulato nei tubi, germi, eliminato cattivi odori e igienizzato la mia lavatrice in meno di due ore: ottimo! Ho letto sulla confezione che il trattamento va ripetuto ogni tre mesi oppure ogni 50 lavaggi.
Svanito l’entusiasmo post apertura cestello ho voluto indagare a fondo. Ho iniziato la MISSIONE denominata “Profumerà nuovamente il mio bucato oppure no?” . Ho deciso di effettuare un lavaggio cotone a 40°. Già che c’ero ho voluto testare altri prodotti e nello specifico alcuni flaconi de “Il Dissolvi Macchie”. Da dove iniziare? Semplice, dal capo con più macchie strane e variegate: la mia camicia bianca da lavoro. Un ricettacolo di macchie indegne: sugo sulla manica, biro e schizzi di vino rosso sui polsini e fondotinta all’interno del colletto. Di solito me la lava mamma, la mia smacchiatrice di fiducia. Questa volta no, ho deciso di smacchiarmela da sola. Prendo i vari flaconi dedicati e inizio a leggere le istruzioni (per evitare sprechi, l’azienda ha creato un’etichetta sollevabile con tutte le istruzioni per l’uso: addio confezione di cartone e bugiardino in carta!).
Sembrerà strano, ma ogni macchia ha il proprio metodo di trattamento, i propri tempi e procedure. Ho seguito alla lettera il tutto e ho iniziato a caricare la lavatrice. DUBBIO AMLETICO: avete presente quei capi che non sono proprio bianchi, che hanno delle scritte, dei disegni e che non si sa mai se lavarli coi bianchi coi colorati o se bruciarli? Bene, io di solito combinavo pasticci. Colori che stingevano su altri capi, macchie strambe, ingrigimento dei capi bianchi e chi più ne ha più ne metta! Visto che nella rosa dei prodotti da testare c’erano anche le salviettine salva-colore ho azzardato l’inimmaginabile: ho mescolato capi bianchi a capi con scritte e addirittura alle lenzuola beige e blu! Pigiato il bottone d’avvio, ho iniziato a pregare San Dr. Beckmann nostro signore di Germania a più non posso!
Finito il lavaggio (l’ora più ansiosa della mia vita!) ho aperto il cestello e… wow Una ventata di profumo tale da farmi starnutire due volte! Ho steso i capi in giardino: la camicia era immacolata! Il bucato era lindo e profumato… la salvietta, grazie alla nuova struttura a nido d'ape, aveva assorbito sporco e colori ed era grigia! Meglio lei che la mia camicia da lavoro! Ho telefonato a mamma annunciandole il licenziamento causa utilizzo smacchiatori Dr. Beckmann. Lei ne è stata felice e mi ha posto il dubbio: ma saranno prodotti inquinanti vista la potenza smacchiante? Ho subito letto gli ingredienti e con mia sorpresa ho scoperto che il CuraLavatrice ha meno del 5% di tensioattivi non ionici e gli smacchiatori in media sotto il 10% (sia i liquidi che quello in polvere che ho utilizzato per le macchie di vino).
Il mio bucato è felice, smacchiato e profumato. E se lo è lui immaginate un po’ me! Finalmente l’eterna lotta tra profumato o smacchiato è stata risolta: ho vinto io! Tutto merito del patto d’alleanza stretto con i prodotti Dr. Beckmann: con loro nella mia lavanderia è come avere sempre la soluzione per ogni macchia. E a proposito di macchia… hanno smacchiato anche quella della vergogna: non uscirò mai più con un capo sporco, ne va del mio onore appena riacquistato. Lo giuro sulla scatola de “Il Cattura Colore & Sporco”!
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