Il campanello di casa sta suonando incessantemente. Non aspetto nessuno a quest’ora e quindi, per sicurezza, cerco di guardare attraverso lo spioncino ma non vedo nessuno.
Il campanello continua a suonare. Sono piuttosto titubante ad aprire la porta... ma sono anche molto curiosa… la socchiudo lentamente... Sullo zerbino di casa è adagiato un grosso pacco con il mio nome sopra.
Da cui proviene – incredibile! – una vocina con accento straniero…
“Please, Madam, può cortesemente liberarmi dall’involucro, per favore? Sono piuttosto stanco di stare in questo scatolone e vorrei sgranchirmi un po’”!
Agh! Una scatola che parla??? E devo anche aprirla? Cosa ci sarà dentro? Pian piano taglio le fustelle, apro il pacco e… davanti a me c’è un “aggeggio” che assomiglia ad una scopa elettrica. Solo che ha la base leggermente più larga, ricoperta da un panno azzurro.
La vocina continua a parlare: “
Mi presento: sono Philips Steam Plus, ma se vuole, per lei sono Philippo. Se ha la cortesia di assemblare i diversi pezzi - vedrà, è facilissimo - sono subito pronto per mettermi al suo servizio”. Philippo sorride sotto i baffi e mi fa anche l’occhiolino: ci mancava anche questo, un elettrodomestico che si crede un maggiordomo e per di più anche intraprendente!
Chiamo “l’uomo di casa” che in quattro e quattr'otto innesta il manico al corpo dello Steam Jet, aggancia la base porta panno, riempie il contenitore per l’acqua, inserisce la spina nella presa e… Philippo è subito pronto per dimostrare le sue capacità di pulire, aspirare ed igienizzare i pavimenti (uff, ma se avessi saputo che era così facile… avrei fatto da sola…)! Incredibile ma vero:
sono stati sufficienti 30 secondi per far sì che Philippo andasse in pressione e il vapore ha iniziato ad uscire semplicemente inclinando il manico.
Philippo, nonostante la simpatia e la sua grande buona volontà, durante la prima performance sui pavimenti di soggiorno e di cucina non è apparso al massimo delle sue potenzialità: forse aveva bisogno di ambientarsi e conoscere la casa, prendere confidenza con i diversi pavimenti… ma la sua performance non ha raggiunto la sufficienza: il marmo “veneziano” mostrava, dopo il passaggio del Philippo, opacità e numerose macchie.
Philippo è davvero dispiaciuto per la prova non riuscita. “
No, la prego, non si fermi alla prima impressione…, mi dia un’altra possibilità! Facciamo un patto: lei mi permette di prendermi cura della sua casa almeno per una settimana… poi, se non sarà soddisfatta… potrà rimettermi nello scatolone e rispedirmi al mittente: mi conceda la sua fiducia e vedrà che non se ne pentirà!”
Tutti meritano una seconda chance: il giorno successivo chiedo a Philippo di lavare e sterilizzare nuovamente i pavimenti di soggiorno e cucina. Philippo non si fa pregare, e questa volta organizza fin nel minimo dettaglio la sua strategia di azione: dopo aver indossato il suo panno azzurro migliore, ben bagnato e strizzato in modo da essere attivo sin dal primo soffio di vapore, accende anche la spazzolina rotante che è in dotazione e che serve a raccogliere briciole e pelucchi prima di lavare. Ora, non aspettatevi grandi cose dalla spazzolina: la potenza di aspirazione è davvero limitata, serve soltanto a togliere quello che l’aspirapolvere (o la vecchia, cara, ramazza) hanno lasciato in terra.
Ed ecco che la sinergia vapore-spazzola crea il risultato sperato: dopo aver passato il Philippo più volte di seguito, i pavimenti sono finalmente lucidi e sgrassati, ben puliti dai residui dei detersivi e della cera usati in precedenza. Va tutto bene, allora? Non proprio... negli angoli è un po’ complicato (se non impossibile) arrivare, a meno di non far fare al Philippo equilibrismi e capriole!
Philippo è servizievole e sempre pronto ad accorrere in aiuto ed inizia a farsi apprezzare per le sue capacità fino ad assumere il ruolo indispensabile di addetto al “ripasso” serale del pavimento della cucina: è lui a chiudere le danze e a suonare il valzer della buona notte dopo che abbiamo cenato, lavato le stoviglie e messo in ordine e, immancabilmente, sgocciolato sul pavimento (grrr!!!).
Tuttavia una prova impegnativa attende ancora Philippo: sarà il suo esame più difficile, quello che deciderà se entrerà a far parte a pieno titolo della famiglia oppure lo confinerà a ruoli di comprimario. Philippo, sei pronto? Oggi la tua sfida è… il bagno!
Il bagno è la mia bestia nera. Oramai ho rinunciato ad avere un bagno con mattonelle lucide e brillanti. Mi accontento di sapere che è pulito (e certo che lo è, lo lavo una media di tre volte al giorno, con tutti i detersivi possibili ed immaginabili che si trovano in vendita!): perché per un errore fatto in sede di ristrutturazione, l’impiantito del bagno, in gres porcellanato color crema, si è rivelato di difficilissima manutenzione. E’ sufficiente una sola goccia d’acqua e si trasforma in un orrore sudicio che più sudicio non si può. E’ sempre opaco, con aloni e con quell’aria triste di “vecchio” e trasandato che non è giustificata solo dopo 5 anni dall’installazione (ed il brutto è che sono sempre stati così…).
Philippo però non si spaventa: una rapida occhiata a ciò che lo aspetta, mette in pressione l’acqua (per questa prova gli ho concesso di riempire il serbatoio per metà con acqua distillata), accende la spazzola togli pelucchi, aggancia un panno pulito e con una leggiadria da ballerino classico, tra una piroetta ed un allungo accarezza, una per una, le mattonelle incriminate.
Non credo ai miei occhi: il beige grigiastro lascia velocemente spazio ad un color crema luminoso, satinato e soprattutto sgrassato e privo di macchie!
Se non fosse per il problema angoli (magari avere una piccola prolunga dedicata alla pulizia dei punti difficilmente raggiungibili!), il “signor Philippo” avrebbe meritato un punteggio superiore a 9!
Philippo, anzi Steam Jet Philips, benvenuto tra noi: ora ti attendono le camere, il ripostiglio e pure i balconi. E ti faccio una promessa: se sarai sempre bravo, questa estate ti porto anche in vacanza con me!
Devo essere onesta, il Philips Steam Plus è stato un prodotto, almeno all’inizio, “difficile” da testare: ha avuto bisogno di un buon rodaggio (e di contro, da parte mia, di capire come usarlo al meglio: le istruzioni sono davvero scarsine…). Tuttavia sono convinta che lo Steam Plus sia un buon prodotto, utile per fare velocemente il “ripasso” dei pavimenti tra una pulizia a fondo e l’altra. Leggero e maneggevole (pesa 3 kg), paga l’handicap di non riuscire a raggiungere agevolmente gli angoli, ma ha dalla sua la capacità di entrare agevolmente sotto i mobili (il manico si inclina fino ad essere parallelo al pavimento), di essere pronto dopo 30 secondi dall’accensione, con un solo pulsante e di grande facilità di uso.
In più, sgrassa ed igienizza davvero a fondo il pavimento, solo con l’uso del vapore e senza alcun detersivo
(anzi, i migliori risultati si ottengono dopo un uso ripetuto dello Steam Plus, in modo da eliminare tutti i residui chimici), ha l’avvolgicavo ed un cavo abbastanza lungo. Inoltre il manico dello Steam Plus ha un foro che permette di appenderlo a parete, anche dietro una porta, occupando così poco spazio.
Un voto non pienamente sufficiente lo ottiene la mini spazzola aspirante integrata: nonostante l’ottima intuizione della Philips di creare un elettrodomestico multifunzione aspira/lava pavimenti dotato di un contenitore per i residui aspirati che si stacca e si svuota direttamente nel secchio dell’immondizia… ahimè, la potenza di aspirazione è davvero poca cosa!
Se poi si vive in luoghi – come qui a Roma – dove l’acqua è molto calcarea, per evitare gli aloni è bene riempire il serbatoio in parte con acqua demineralizzata e sciacquare sempre molto bene il panno in microfibra (in dotazione ne vengono forniti due) dopo ogni utilizzo e ricordarsi di staccare e svuotare il serbatoio, che ha una capacità di circa 450 ml di acqua, sufficienti per lavare i pavimenti di un appartamento medio.