giovedì 3 maggio 2012

Alessandra e le lenzuola Zenoni&Colombi: sapore amarcord

A m’arcord


Oggi è domenica, si cambiano stoffe e colori al letto. Tolgo i cerchietti verdi e apro la busta di plastica zippata che custodisce la parure Zenoni & Colombi. Due lenzuoli e due federe di cotone pelleovo color champagne. Il colore mi piace, è neutro e chiaro, e pure la consistenza: al primo tocco curioso m’erano sembrati estremamente morbidi e fini, in realtà si sentono con le dita la trama e l’ordito del tessuto. Questa cosa mi piace, prediligo le stoffe di carattere che al tatto sanno dirmi qualcosa, stoffe che trattengono le sensazioni e non le fanno scivolar via.

Entrambi i lenzuoli sono privi di angoli ed enormi. Il sotto è perfettamente liscio, senza decorazioni, ma con due orli più alti alle estremità corte, quelle verso la testa e i piedi del letto – facile non sbagliarsi. Il sopra è decorato con una doppia cornice di cerchietti a jour, molto semplice, che abbellisce il lato superiore , quello del risvolto. E – stupore! – non c’è un fronte e un retro, il lenzuolo è identico su entrambi i lati, compresa la piccola cifra ZC ricamata nell’angolino. E il cotone è talmente fine – fine, ma consistente – che si vede bene la resa dell’angolo e mi rendo conto che è stato eseguito con perizia sartoriale.Le federe sono vezzosamente ornate da balze che contornano tutti e quattro i lati e dallo stesso ricamo a jour, compreso di cifra ZC.

Non c’è molto altro da dire, sono belle e mi regalano una sensazione inaspettata, che riconosco come una dolce nostalgia. Ero scettica riguardo al testering di questo prodotto. Pensavo e dicevo: “Che ci sarà mai da fare? Ci vesto il letto, ci dormo, poi le lavo e le ritiro finché non arriva di nuovo il loro turno. Cosa possono darmi di più delle lenzuola?” E invece m’hanno dato molto: mentre le stendo e con la mano liscio le pieghe, torno bambina, col viso in su ad ascoltare la madre e la nonna che discutono sulla qualità del tessuto e dei ricami e sull’accuratezza nel confezionare l’intera parure.Solitamente mi basta che le lenzuola siano comode da usare, del colore e della stoffa giusta. Ma so riconoscere il bello, l’attenzione per i dettagli, la cura artigianale, perché mia nonna – sarta per tutta la vita, vissuta in mezzo alla raffinatezza delle famiglie nobili e degli atelier milanesi – deve avermi in qualche modo trasmesso la consapevolezza della qualità superiore.


E questo prodotto – così bello nella sua classicità intramontabile, da andar d’accordo coi pois più scanzonati – indubbiamente è di qualità superiore.

4 commenti:

  1. Bhè penso che uno stile così semplice e classico si sposi bene con tutto!

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    1. adoro lo stile semplice e classico proprio per questo!

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  2. NOOOOO....che nostalgia!!!! :-)))
    Anch'io quando vivevo con i miei avevo un lenzuolo in lino tessuto A MANO dalla mia nonna!!! era consumato dal tempo perchè lo aveva usato anche mia mamma da piccola ed era il mio preferito!!! La freschezza del lino è INCOMPARABILE!!!!!

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    1. Lara, mannaggia, non ho ancora provato a dormire nella freschezza del lino! queste mie della Zenoni&Colombi sono di cotone pelleovo :-)

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